1. Che cos’è l’idrocele
L’idrocele è un accumulo di liquido trasparente nello scroto, sacca anatomica in cui risiedono i testicoli dell’uomo. Questo liquido, normalmente prodotto per consentire lo scorrimento del testicolo, non viene riassorbito come dovrebbe, provocando un rigonfiamento scrotale che può essere più o meno grande. L’idrocele è una patologia piuttosto comune, soprattutto nei neonati, e solitamente non causa seri problemi di salute. Nella maggior parte dei casi, può essere trattato con successo, specialmente se rilevato e trattato in tempo.
2. Quali sono le cause ?
Le cause esatte dell’idrocele sono spesso sconosciute, ma possiamo distinguere tra:
- Idrocele congenito: È la forma più comune, presente dalla nascita. In questo caso, l’idrocele si verifica quando un piccolo canale che collega la cavità peritoneale alla tunica vaginale non si chiude completamente, permettendo il passaggio di liquido.
- Idrocele secondario: Questo tipo di idrocele si sviluppa a seguito di altre patologie, come infezioni (ad esempio orchite o epididimite), infiammazioni, o tumori testicolari. A volte può essere associato a una ernia inguinale che consente il passaggio di una piccola parte di intestino nel canale inguinale, a volte anche nello scroto.
- Idrocele e cancro: Sebbene raro, l’idrocele può essere causato anche da tumori testicolari, che possono alterare la produzione di liquido nella tunica vaginale.
3. Forme di Idrocele
L’idrocele può essere suddiviso in due principali forme:
- Primario: Quando non è associato ad altre patologie. È la forma più comune e di solito non comporta complicazioni significative.
- Secondario: Quando è causato da altre condizioni patologiche, come infezioni, ernia inguinale, o cancro testicolare.
4. Come si manifesta?
L’idrocele di solito non causa dolore, ma si manifesta come un rigonfiamento dello scroto, che può essere unilaterale (colpire un solo testicolo) o bilaterale (entrambi i testicoli). In genere, il rigonfiamento può raggiungere dimensioni considerevoli (fino a 10-15 cm di diametro), ma non interferisce con la funzionalità sessuale e non causa sterilità.
- Nei neonati: L’idrocele può risolversi spontaneamente nel primo anno di vita, poiché il canale che permette il passaggio del liquido si chiude.
- Negli adulti: L’idrocele tende a comparire in uomini di età superiore ai 40 anni, ma può anche verificarsi più tardi nella vita.
Nonostante l’ingrossamento scrotale, l’idrocele di solito non provoca dolore significativo, ma può essere esteticamente fastidioso o causare una sensazione di pesantezza.
5. Trattamento dell’Idrocele
Il trattamento dell’idrocele dipende dalla sua causa, dalla sua gravità e dall’età del paziente.
- Neonati: Se l’idrocele è congenito e compare nei primi mesi di vita, solitamente regredisce spontaneamente entro il primo anno. Tuttavia, se non si risolve da solo entro i 2-3 anni, può essere necessario un intervento chirurgico.
- Adulti: L’idrocele negli adulti non regredisce spontaneamente e richiede un trattamento chirurgico, soprattutto se diventa doloroso, ingombrante o causa preoccupazioni estetiche. L’intervento chirurgico viene solitamente eseguito in anestesia locale o generale e consiste nell’asportazione del liquido e nella chiusura del canale che permette l’accumulo di liquido. La chirurgia ha un basso rischio di complicazioni e consente un recupero rapido.
6. Intervento Chirurgico
- L’intervento chirurgico dura circa 20 minuti e prevede un’incisione di pochi centimetri a livello scrotale.
- In alternativa, se l’intervento chirurgico è troppo rischioso per motivi di salute del paziente (ad esempio in caso di allergia ai farmaci, problemi cardiovascolari, ecc.), è possibile eseguire un’aspirazione del liquido. Tuttavia, questo metodo ha una maggiore probabilità di recidiva e complicazioni come infezioni.
Dopo l’intervento, potrebbe essere necessario indossare un sospensorio scrotale per sostenere il testicolo durante la fase di recupero e applicare impacchi di ghiaccio per ridurre gonfiore e dolore.