1. Che cosa sono i reni e quali funzioni svolgono?
I reni sono due organi deputati alla produzione dell’urina. Ciascuno dei reni è composto dal parenchima renale ( corticale + midollare), dai rami dei vasi ematici e dalle via escretrice intrarenale.
2. A cosa servono i reni?
La funzione principale dei reni è quella di originare l’urina permettendo di rimuovere le scorie esistenti nell’organismo. Inoltre svolgono la funzione di secernere l’eritropoietina, l’ormone che favorisce la maturazione dei globuli rossi o a secernere la renina, un enzima che riveste un ruolo importante nel controllo della pressione sanguigna. I reni inoltre elaborano la vitamina D nella sua forma attiva. La presenza di un solo rene sano è sufficiente a garantire lo svolgimento di tutte queste funzioni.
3. Quanto è diffuso il tumore del rene?
Il tumore del rene è il nono tumore più comune nella popolazione generale. Colpisce maggiormente gli uomini rispetto alle donne, con circa 8.900 nuovi casi previsti nel 2018 nel sesso maschile e 4.500 nel sesso femminile. L’incidenza del tumore renale aumenta progressivamente con l’età, raggiungendo un picco tra i 60 e i 70 anni. In Italia, la sopravvivenza a 5 anni si aggira intorno al 71%.
4. Quale è la sintomatologia del tumore renale ?
Il tumore renale è spesso asintomatico, con circa il 60% dei casi diagnosticati in modo occasionale, durante esami radiologici effettuati per altre ragioni. Quando si presentano sintomi, il segno più comune è la macroematuria, ovvero la presenza di sangue visibile nell’urina. In rari casi, i pazienti possono avvertire dolore al fianco o una sensazione di pesantezza nella regione lombare del lato colpito.
5. Quali sono i fattori di rischio?
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore renale includono il fumo di tabacco e l’obesità. La cessazione del fumo e la perdita di peso sono raccomandate nelle linee guida come misure preventive fondamentali. Altri fattori di rischio comprendono la familiarità, l’ipertensione e l’esposizione professionale a inquinanti, come il tricloroetilene. In rari casi, la comparsa del tumore renale è associata a specifiche malattie genetiche.
6. Quali sono i trattamenti per il trattamento del tumore al rene?
Il trattamento viene scelto in base allo stadio del tumore, distinguendo se è confinato al rene o se ha sviluppato metastasi a distanza. A seconda della situazione, si valuta il tipo di approccio terapeutico più adatto. La stadiazione del tumore renale è determinata da diversi fattori, tra cui la dimensione del tumore, l’invasione degli organi circostanti, la presenza di linfonodi regionali ingranditi o sospetti, e l’eventuale presenza di metastasi.
Questi elementi definiscono lo stadio del tumore secondo la classificazione TNM.
Il trattamento principale per il tumore del rene localizzato è l’asportazione chirurgica. Quando il tumore è inferiore ai 7 cm (stadio T1), le linee guida raccomandano una chirurgia conservativa, con l’asportazione solo della lesione tumorale, preservando la parte sana del rene (nefrectomia parziale o tumorectomia renale). La nefrectomia parziale ha il vantaggio di preservare meglio la funzionalità renale complessiva e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari successive. Per tumori più grandi o con caratteristiche particolari, è indicata l’asportazione radicale dell’organo (nefrectomia radicale), oppure con tecniche minimamente invasive, come la laparoscopia o la chirurgia robot-assistita, dove il rene viene rimosso attraverso piccole incisioni addominali. Se al momento della diagnosi il tumore ha già sviluppato metastasi, solitamente nei polmoni, nelle ossa o nell’encefalo, viene proposta una terapia farmacologica con chemioterapici e immunoterapici. Anche in presenza di malattia metastatica, può essere indicata l’asportazione del rene malato (nefrectomia citoriduttiva), poiché la rimozione del tumore primario, insieme alla terapia farmacologica, può migliorare i risultati oncologici nei pazienti con tumore metastatico e buone condizioni generali di salute.