1. Che cos’è la calcolosi urinaria
La calcolosi urinaria, nota anche come urolitiasi, è una patologia comune che coinvolge la formazione di calcoli (aggregati di cristalli) all’interno delle vie urinarie. Questa condizione, pur spesso associata alla colica renale, può rimanere asintomatica per lungo tempo e, se non trattata, può compromettere la funzionalità renale. La diagnosi precoce e il trattamento mirato, che spesso comprendono tecniche minimamente invasive, sono essenziali per prevenire danni permanenti ai reni.
2. Quanto è diffusa?
La calcolosi urinaria è una patologia comune che interessa un numero crescente di persone in tutto il mondo, con una prevalenza che varia dal 1% al 20% nei paesi industrializzati. Circa il 10% della popolazione mondiale ha sperimentato almeno un episodio di calcolosi urinaria nel corso della vita. La prevalenza della malattia dipende da vari fattori, tra cui l’alimentazione, lo stile di vita, il clima, l’etnia, la predisposizione genetica e la presenza di comorbilità.
3. Come si formano i calcoli?
I calcoli urinari si formano quando la concentrazione di soluti minerali nell’urina supera la sua capacità di dissolverli, portando alla precipitazione di cristalli che, nel tempo, si aggregano per formare calcoli.
I principali meccanismi che favoriscono la formazione dei calcoli sono:
- Alterazioni nel metabolismo: Un eccesso o una ridotta eliminazione di sostanze come calcio, ossalati o acido urico (ad esempio nell’iperparatiroidismo) favorisce la formazione dei cristalli.
- Anomalie nel sistema di filtrazione renale: Un danno al filtro renale può comportare un passaggio eccessivo di minerali dall’emoglobina all’urina, aumentando il rischio di formazione di cristalli.
- Problematiche a livello delle vie urinarie: Disturbi che causano ristagno urinario, come anomalie anatomiche o ostruzioni, possono favorire la formazione dei calcoli.
I calcoli urinari possono essere composti da diverse sostanze. La litiasi calcica (ossalato di calcio, fosfato di calcio, calcoli misti) è la più comune, rappresentando circa l’80% dei casi. Altre forme meno comuni includono la calcolosi uratica (5-10%), la litiasi infettiva (struvitica, 2-15%), la litiasi cistinica (1-2%) e quella da xantina e farmaci (<1%).
4. Come si manifesta?
La colica renale è il sintomo più noto associato alla calcolosi urinaria e si verifica quando un calcolo occlude l’uretere, impedendo il deflusso dell’urina. Ciò causa un dolore acuto e intermittente a livello lombare, che può irradiarsi verso la zona inguinale, il testicolo nell’uomo, o le grandi labbra nella donna. Altri sintomi comuni includono:
- Ematuria (sangue nelle urine, visibile o microscopico)
- Nausea e vomito
- Disturbi urinari (bruciore, urgenza, frequenza aumentata)
- Febbre e segni di infezione urinaria (in caso di urosepsi)
Tuttavia, molti pazienti non avvertono sintomi evidenti, e la calcolosi urinaria può essere scoperta incidentalmente durante esami per altre patologie.
5. Diagnosi
La diagnosi di calcolosi urinaria si basa su una serie di accertamenti, che includono:
- Anamnesi: Raccogliere la storia medica del paziente.
- Esami delle urine: Analisi per la presenza di cristalli, ematuria o segni di infezione.
- Esami strumentali:
- Ecografia: Il metodo principale per la visualizzazione dei calcoli renali.
- Radiografia addominale: Meno utilizzata, ma utile per i calcoli visibili.
- TC addominale (con o senza contrasto): Fornisce una visualizzazione dettagliata dei calcoli e delle vie urinarie.
- Scintigrafia renale: In casi selezionati, utile per valutare la funzionalità renale.
6. Terapia
- Terapia Medica
- Terapia espulsiva: Se il calcolo è di dimensioni ridotte e non causa complicazioni, la terapia medica può includere un’adeguata idratazione, farmaci alfalitici (come la tamsulosina) per favorire l’espulsione del calcolo, e antinfiammatori. L’antibioticoterapia è indicata in caso di infezione.
- Prevenzione delle recidive: Si basa sull’uso di citrati (per ridurre l’aggregazione dei cristalli) e sulla modifica delle abitudini alimentari e metaboliche.
- Trattamenti Chirurgici in Urgenza In caso di colica renale grave, febbre, segni di infezione o deterioramento della funzione renale, si può procedere con la disostruzione dell’uretere mediante:
- Stent ureterale a doppio J: Un dispositivo che permette il drenaggio dell’urina sopra il calcolo.
- Nefrostomia percutanea: Un drenaggio diretto del rene in caso di ostruzione grave e inaccessibile.
- Trattamenti Chirurgici Elettivi In base alla dimensione, alla composizione e alla localizzazione del calcolo, le opzioni chirurgiche includono:
- Litotripsia extracorporea (ESWL): Utilizza onde d’urto per frantumare i calcoli in piccole particelle. È efficace per calcoli di dimensioni inferiori a 2 cm.
- Ureteroscopia e Litotrissia: Procedura endoscopica che consente di frantumare i calcoli nell’uretere o nei reni mediante un laser. È indicata per calcoli di dimensioni medie o superiori a 2 cm.
- Nefrolitotrissia percutanea (PCNL): Utilizzata per calcoli di grandi dimensioni o in posizione difficile. Prevede un accesso diretto attraverso la pelle al rene per frantumare e rimuovere il calcolo.
- Litotrissia combinata (ECIRS): Combinazione di ureteroscopia e nefrolitotrissia per i calcoli difficili.
- Chirurgia aperta o robotica: Riservata ai casi più complessi, con approccio minimamente invasivo grazie alla chirurgia robotica che consente una precisione maggiore.
7. Conclusioni
La calcolosi urinaria è una condizione comune e talvolta recidivante che può evolvere in modo asintomatico per lungo tempo. È fondamentale diagnosticare precocemente la malattia e adottare trattamenti adeguati, che vanno dalla terapia medica a interventi chirurgici mininvasivi, per evitare danni renali permanenti. La scelta del trattamento dipende dalle caratteristiche del calcolo e dallo stato di salute del paziente.